domenica 22 dicembre 2013

LA SINTASSI DELL'ILLUMINAZIONE [ prima parte]



La comunicazione, tra esseri umani avviene in tre fasi:

Sintassi, Semantica e Pragmatica.

La sintassi è la definizione di un linguaggio comune. 

La semantica è la comprensione del significato delle singole parole, delle catene di parole, di ciò che si nasconde dietro le parole.
La pragmatica è il fine, il risultato.
Nella comunicazione il fine deve essere la trasformazione di uno stato.
Se sono tranquillamente seduto sulla panchina di un parco e X mi avverte gentilmente che sta cadendo un ramo sulla mia testa, cambio il mio stato fisico e mentale.
Se X non dicesse niente il ramo mi colpirebbe e magari mi spaccherei il cranio.
In senso stretto X comunica con me sia che mi avverta sia che non mi avverta.
La prima fase della comunicazione è la sintassi, ovvero la ricerca di un linguaggio comune.
Se non c'è un linguaggio comune il dialogo, le forme con cui il dialogo si sviluppa, i fenomeni di cui si tratta vengono ammantanti di mistero

Dove c'è mistero c'è possibilità di una serie di interpretazioni diversissime tra loro che possono innescare delle spirali di pensiero centripete.
Faccio un esempio (tratto da "Pragmatica della Comunicazione umana" di P.Watzlawick.... ed. Astrolabio): 


"In una zona del Canada del Nord il numero delle volpi aumenta 
e diminuisce con una periodicità degna di attenzione. 
La popolazione raggiunge la punta massima in un ciclo di quattro anni, 
poi declina fino alla quasi estinzione, e infine comincia a risalire. 
[....] non c'è nulla che spieghi tali cambiamenti, 
né nella natura della volpe né in quella di tutta la specie."


Da cosa dipende la ciclicità? 
È un qualche segno interpretabile solo da sciamani nativi americani? 
È dovuta alla legge dei grandi numeri e quindi al caso?
Dipende dal karma delle volpi? 
L'aumentare ed il diminuire ciclico della popolazione delle volpi in quella particolare zona resta un mistero fin quando qualcuno non ha l'idea di accostare i dati relativi alle volpi con quelli dei conigli selvatici la cui popolazione diminuisce quasi fino all'estinzione in corrispondenza del picco della popolazione delle volpi per poi aumentare al diminuire del numero di queste. 
Si scopre così che, in quella zona, le volpi si cibano quasi esclusivamente di conigli selvatici.
Quando le volpi aumentano non ci sono conigli sufficienti per tutte, i conigli rasentano l'estinzione, e le volpi cominciano a morire di fame e a fare meno cuccioli ecc. ecc.
Si tratta di un esempio apparentemente sciocco, ma interessante.
La lezione che se ne trae è che: 

"[...]un fenomeno resta inspiegabile finché il campo di osservazione non è abbastanza ampio da includere il contesto in cui il fenomeno si verifica
Pare di un'ovvietà, l'ennesima scoperta dell'acqua calda, ma può essere fonte di riflessioni interessanti.
Il Mistero sussiste fin quando non lo si comprende.
Il contenuto di uno scrigno di metallo è misterioso fin quando non si ha la chiave e non la si usa. 



Quando si insegna, si scrive, o si discute di Yoga o di "Filosofia Realizzativa" abbiamo il fine più o meno dichiarato, di avvicinare noi stessi, gli allievi, gli interlocutori alle testimonianze di Maestri come Buddha, patanjali, Shankara, Ramakrishna, Ramana Maharishi che affermano di aver realizzato lo stato del "senza angoscia", di aver superato quell'ansia di incompiutezza che ci impedisce di vivere la vita pienamente, realizzando lo Stato Naturale, o Sahaja

Sahaja è "COMUNICAZIONE TOTALE".
In "termini tecnici" è lo stato in cui lo spazio interno Citta Akasha (ciò che chiamiamo a volte mente, a volte interiorità, a volte individualità) scambia liberamente energie con lo spazio esterno Maha Akasha (l'ambiente, l'universo intero) fino a far realizzare l'identità tra "ambiente interno" e "ambiente esterno", detta Cit Akasha o "infinito spazio senziente". 
Ciò che impedisce di accedere allo stato naturale è una serie di blocchi psichici, o vritti, o atteggiamenti della mente che conducono l'individuo in una spirale centripeta o spirale nevrotica, fonte di dolore, paura, rabbia.



Tutti gli insegnamenti dello yoga si possono ridurre ad una sola frase: "imparate a comunicare con l'Universo".
Bisogna imparare ad ascoltare, ad aprirsi per lasciar fluire pensieri, emozioni e desideri fino a scoprire, con stupore, che la loro natura è la stessa del vento e del fuoco e che gli occhi non brillano come stelle: sono stelle. 
Il messaggio è semplice, ma ci dice solo il cosa.
Come si fa a comunicare davvero con l'Universo?
E perchè non riusciamo a farlo, visto che è uno "Stato Naturale"?
La comunicazione , si è detto, avviene in tre fasi:

1) SINTASSI=Ricerca di un linguaggio comune.

2) SEMANTICA=Comprensione

3) PRAGMATICA= Risultato.
.
Se non si supera la prima fase, la ricerca di un linguaggio comune, l'accedere alle fasi successive è, ovviamente impossibile.
Nello Yoga si fa uso, spesso, di una lingua particolare quello che Ugo di san Vittore e Dante definiscono "Linguaggio Allegorico".

Ci sono quattro linguaggi diversi corrispondenti a quattro diversi mondi o stati di coscienza.
Il primo, o linguaggio letterale, è legato alla coscienza di veglia, il secondo, o linguaggio allegorico, al sogno, il terzo, o linguaggio morale, al sonno profondo e il quarto, o linguaggio anagogico, allo stato indefinibile che racchiude e trascende gli altri tre, detto, in sanscrito, Turiya
Il linguaggio allegorico è quello "degli dei", dei miti, dei sogni e delle coincidenze significative, una specie di gergo tecnico dello Yogin e dell'Artista. 
La SINTASSI della comunicazione con l'Universo è l'apprendimento dell'ABC del linguaggio allegorico (stato di sogno o Taijasa): occorre prendere confidenza con i "fili" che legano gli eventi del quotidiano ai moti psichici e alla danza delle energie cosmiche (i moti cosmici: le stagioni, le orbite planetarie...).
La COMPRENSIONE è lo svelamento della "tessitrice" ovvero della Legge che regola le dinamiche del microcosmo e del Macrocosmo (linguaggio morale, stato di sonno profondo o Prajna).
La PRAGMATICA è infine la realizzazione del Quarto Stato Coscienziale.

-fine prima parte-continua....

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