venerdì 1 novembre 2013

I TRE VUOTI CREATIVI


Il secondo cancello della conoscenza, o Vishnu Granthi, è il punto di contatto tra la "guaina delle energie" (pranomayakosa) o corpo eterico, e la "guaina mentale" (manomayakosa) o corpo mentale, ed è collegato al piano del cuore (anahata cakra e vishuddha cakra).I cinesi lo definiscono Ming Tang , che è il nome del "quadrato magico", il percorso matematico-geometrico utilizzato per la costruzione del palazzo imperiale e per la divisione delle terre dell'impero.




Il Ming Tang è un Mandala, rappresenta sia il cuore /centro dell'uomo  sia il mondo empirico, m
icrocosmo e macrocosmo.
Nella "Circumbaulazione del Ming tang" che si celebrava ad ogni primavera, l'imperatore cinese toccava tutte le direzioni in senso orario, dodici 
direzioni, come i "dodici soli" e come i dodici petali di anahata cakra (vedi sotto...)
Nel "quadrato"si riconosce una posizione centrale (la Terra) indicata dal numero cinque, attorno alla quale sono disposti i numeri da uno ad otto.
Il numero 5 è il centro, gli altri numeri dispari (1, 3, 7, 9) sono i lati e rappresentano i quattro ingressi del "mandala".
I numeri pari (2, 4, 6, 8) sono gli angoli e vengono divisi in "due" dando vita alla trasformazione dell'8 in 12 (2=1+1; 4=2+2 ecc.).
Un adisposizione piuttosto cervellotica, ma se ci si riflette potremmo trarne indicazioni interessanti.
Il numero cinque, al centro, rappresenta la Terra che non rappresenta "l'elemento terra", ma è la sostanza di base di tutti gli elementi.
Terra in questo diagramma,  ricopre il ruolo che nello yoga è attribuito all'Etere o Akasha.
Dal centro dipendono 8 fasi, o luoghi che sono anche 12 ( gli angoli "pari sono divisi in due metà), come i petali del plesso cardiaco, o Anahata cakra 



Per lo Yoga esiste un secondo cakra del cuore chiamato Hrit o Hrdaye cakra (padme nonpo nel tantrismo tibetano) rappresentato come un fiore di loto ad 8 petali di colore variabile (bianco rosso e oro secondo i nath, bronzo secondo altri, blu secondo i tibetani - probabilmente i diversi colori indicano funzioni diversi in varie fasi del sadhana): 





Ogni petalo è legato ad una delle otto siddhi ,
 i poteri psichici che danno la possibilità di agire direttamente sul piano fisico/grossolano dal piano delle energie. Hrit chakrappresenta, anzi "è", la coscienza contemporanea della sfera di "veglia" e della sfera di "sogno" .
Per "lavorare"nella zona del secondo cancello (Ming Tang o Vishnu Granthi) bisogna passare attraverso le "misteriose" zone di vuoto del corpo umano.
Esistono tre vuoti creativi nel corpo:la Vagina (il vuoto creativo di Uma Parvati, Grande Madre del Vuoto/Desiderio);
 il Cuore (il vuoto creativo di Lakshmi, Grande Madre della Luce/Azione);
 la Gola (il vuoto creativo di Sarasvati, Grande Madre del Silenzio/Conoscenza).
E la consapevolezza di questi tre vuoti e della loro capacità di risuonare (N.B.: non sto parlando per metafore, si tratta di luoghi fisici e di vibrazioni sonore) porta alla comprensione dello Yoga.
Ma l'essere umano con il vuoto ha qualche problemino, quando lo percepisce dentro di sé (e non solo) tende naturalmente a "riempirlo".
Così come il vuoto mentale viene riempito da pensieri, così il vuoto corporeo "attira" tensioni muscolari di vario genere.Il vuoto va invece "coltivato", non riempito, affinché l'energia femminile purificata (la "Tigre" dei taoisti) unita al principio maschile (il Dragone), possa utilizzarlo come ricettacolo per dar vita ad un qualcosa di nuovo e di "più".
Ma il vuoto fa paura.
Ed ecco che anche un processo semplice come il rilassare la zona del plesso solare si può trasformare per i più in un'esperienza dolorosa o addirittura terrificante.

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