Non so se sia vero.
La mia impressione, nata dall'esperienza, visto che mi sono trovato a praticare sia lo Hatha Yoga che il Qi Gong Nei Dan per vari decenni, è che quando si approfondisce lo studio, le differenze tra le due discipline sfumano fino a svanire, lasciando intravedere un unico impianto di base, una sola filosofia, o scienza dell'essere umano.
Non sto parlando di sincretismo, ma proprio di un'unica disciplina.
Non sto parlando di sincretismo, ma proprio di un'unica disciplina.
L'identità tra Hatha Yoga e Qi Gong non viene apprezzata perché i fondamentali della pratica del Qi Gong, del Taiji Quan dello Hatha yoga (ovvero la percezione dei canali energetici e dell'energia che vi scorre) sono considerati da molti come punto d'arrivo.
esercizio di qi gong wai dan
Si parla moltissimo, è vero, di Qi, Jing, Prana, kundalishakti, ma spesso dietro alle parole c'è solo un vago sentire o un immaginare ciò che invece, nelle Arti orientali è (o dovrebbe essere) il fenomeno "oggettivo" da cui deve iniziare la pratica.
C'è una profonda scissura in occidente, tra quello che chiamiamo spirito e quello che definiamo invece corpo.
I pensiero ed i sentimenti sono messo in relazione con la sfera spirituale.
Tutto ciò che riguarda il corpo è messo invece in relazione con la sfera materiale.
In oriente sono molti i termini che possono essere tradotti con spirito e materia (Xing-Ming, Purusha-Prakrti ecc...) e questo porta ad alimentare la credenza della dicotomia corpo - spirito.
I pensiero ed i sentimenti sono messo in relazione con la sfera spirituale.
Tutto ciò che riguarda il corpo è messo invece in relazione con la sfera materiale.
In oriente sono molti i termini che possono essere tradotti con spirito e materia (Xing-Ming, Purusha-Prakrti ecc...) e questo porta ad alimentare la credenza della dicotomia corpo - spirito.
Molti praticanti di Yoga o Taijiquan o Qi Gong, anche se parlano di "identità", "unione", "non dualismo" più o meno consciamente, continuano ad associare il corpo fisico e le energie "basse" alla sfera materiale-istintuale e il pensiero e le energie "alte" alla sfera spirituale - intuitiva.
Si divide la realtà in qualcosa che possiamo definire naturale (le energie basse) e qualcosa d'altro che è invece considerato "super-naturale" (le energie alte) e così la percezione del Qi (Ki in giapponese) o di kundalishakti finiscono per essere considerate un fatto extra-ordinario, un evento legato ad una qualche realizzazione spirituale o magica.
La percezione della circolazione delle energie sottili, i canali psichici, i chakra, sono gli strumenti del Qi Gong e dello Yoga.
Considerarli punti d'arrivo è come pensare che il compito dello scultore sia quello di acquistare mazza e scalpello e non quello di trarre forme dal marmo! Eppure è ciò che accade, non di rado, nei corsi e nelle scuole di Yoga e di tecniche psicofisiche cinesi.
In alcune scuole di formazione per insegnanti ci sono addirittura due (o più) docenti diversi per la stessa disciplina:
uno insegna la teoria (la manifestazione dell'essere, i tre stati di coscienza, i cinque corpi, i cakra, le nadi...) ed uno fa fare esercizi fisici e respiratori.
Si divide la realtà in qualcosa che possiamo definire naturale (le energie basse) e qualcosa d'altro che è invece considerato "super-naturale" (le energie alte) e così la percezione del Qi (Ki in giapponese) o di kundalishakti finiscono per essere considerate un fatto extra-ordinario, un evento legato ad una qualche realizzazione spirituale o magica.
tantrik painting - XVIII sec.
La percezione della circolazione delle energie sottili, i canali psichici, i chakra, sono gli strumenti del Qi Gong e dello Yoga.
Considerarli punti d'arrivo è come pensare che il compito dello scultore sia quello di acquistare mazza e scalpello e non quello di trarre forme dal marmo! Eppure è ciò che accade, non di rado, nei corsi e nelle scuole di Yoga e di tecniche psicofisiche cinesi.
In alcune scuole di formazione per insegnanti ci sono addirittura due (o più) docenti diversi per la stessa disciplina:
uno insegna la teoria (la manifestazione dell'essere, i tre stati di coscienza, i cinque corpi, i cakra, le nadi...) ed uno fa fare esercizi fisici e respiratori.
E' assurdo!
Si rischia di formare due diverse categorie di praticanti: i ginnasti e gli eruditi, e si rischia di smarrire il senso ultimo delle discipline indiane e cinesi.
La cosiddetta teoria è la cosmologia, i rapporti tra macrocosmo e microcosmo, è l'insegnamento universale o generale, del taoismo e dello yoga.
La pratica, ovvero le posizioni, le sequenze, i mantra, gli esercizi respiratori, la meditazione, è invece l'insegnamento soggettivo o individuale.
La cosiddetta teoria è la cosmologia, i rapporti tra macrocosmo e microcosmo, è l'insegnamento universale o generale, del taoismo e dello yoga.
La pratica, ovvero le posizioni, le sequenze, i mantra, gli esercizi respiratori, la meditazione, è invece l'insegnamento soggettivo o individuale.
La teoria senza pratica è inutile erudizione, buona per le chiacchiere da salotto.
La pratica senza teoria è una nave guidata, senza bussola e sestante, da un capitano cieco.
La funzione dell'insegnamento universale o generale è quella di preparare il praticante alla trasformazione della percezione della realtà che "deve aver luogo" grazie alle istruzioni pratiche o "operative".
Capita, addirittura, che una o l'altra delle "due metà della mela vengano definita "esoterismo", o "sapere inizatico".
Per quello che posso dire dopo quarant'anni di pratica, l'esoterismo non esiste, esistono solo l'ignoranza, e la volontà , per gusto personale o interesse, di coltivare l'ignoranza.
Ma devo ammettere che nello yoga e nel taiji quan dei misteri insoluti ci sono, e come!.
Come si fa, ad esempio, a insegnare la circolazione dell'energia sottile nei dodici meridiani o negli otto canali psichici se non si è mai percepito il Qi?
Come si può insegnare la "penetrazione dei sei cakra" (shatchakrabheda) se non si è mai fatta la conoscenza con kundalini?
Il vero istruttore è quello che dice:
-"secondo quello che dicono i maestri pinco e pallo praticando Yoga (o Tai Ji Quan o Qi Gong) accade questo , quello e quell'altro.
Io ho sperimentato questo, quello e quell'altro e ti posso insegnare come si fa"-
Purtroppo accade meno spesso di quanto crediamo.
La funzione dell'insegnamento universale o generale è quella di preparare il praticante alla trasformazione della percezione della realtà che "deve aver luogo" grazie alle istruzioni pratiche o "operative".
Capita, addirittura, che una o l'altra delle "due metà della mela vengano definita "esoterismo", o "sapere inizatico".
Per quello che posso dire dopo quarant'anni di pratica, l'esoterismo non esiste, esistono solo l'ignoranza, e la volontà , per gusto personale o interesse, di coltivare l'ignoranza.
Ma devo ammettere che nello yoga e nel taiji quan dei misteri insoluti ci sono, e come!.
Come si fa, ad esempio, a insegnare la circolazione dell'energia sottile nei dodici meridiani o negli otto canali psichici se non si è mai percepito il Qi?
Come si può insegnare la "penetrazione dei sei cakra" (shatchakrabheda) se non si è mai fatta la conoscenza con kundalini?
Il vero istruttore è quello che dice:
-"secondo quello che dicono i maestri pinco e pallo praticando Yoga (o Tai Ji Quan o Qi Gong) accade questo , quello e quell'altro.
Io ho sperimentato questo, quello e quell'altro e ti posso insegnare come si fa"-
Purtroppo accade meno spesso di quanto crediamo.
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