Una chiara spiegazione: ciò che è passato, presente e futuro è realmente OM.
E ciò che oltrepassa questa triplicità temporale, in verità, è sempre OM.
Mandukya Upanishad I (traduzione di Raphael)
Tutti insegnamenti dello yoga si possono sintetizzare nell'oṅkāra .Om è la sorgente di tutti i suoni.
Essendo la manifestazione intera come un insieme armonico di suoni-vibrazione, tutta la manifestazione è Om.Il viaggio della manifestazione procede da Om e ritorna ad Om.Lo Yoga non è altro che il viaggio a ritroso verso i tre suoni A, U, M (A: stato di veglia-vaisvanara, U: stato di sogno-Taijasa, M: stato di sonno profondo-Prajna), viaggio che apre la possibilità di accedere (svelare) l'AUM silenzioso di Turiya, il "Quarto".
Questo duplice processo di manifestazione, intesa come creazione architetture di vibrazioni prima sottili o poi sempre più grossolane, e riassorbimento, o risoluzione delle architetture di suoni-vibrazione fino al ritorno alla sorgente, si ripete, in scala, in tutte le attività umane.
e naturalmente in tutte le tecniche dello yoga.Gli asana, ad esempio, sono in realtà "suoni", lettere della lingua degli dei e praticare Hatha yoga significa apprendere quell'alfabeto, studiare e comprendere le singole lettere, farle risuonare e, infine, verificarne gli effetti.Imparato l'alfabeto si dovrà ricondurre tutto alla fonte, a quella posizione (asana) che racchiudendo sé "tutte le posizioni" può essere identificata con l'Om.
La posizione di meditazione, con la schiena e la testa allineati, assunta con l'atteggiamento privo di tensioni detto, in sanscrito, sukha, è l'Om.
Tutte le altre posizioni sono in essa così come l'intero cerchio delle lettere sanscrite e delle note musicali è compreso nell'Om.Uno degli scopi degli asana (come delle posizioni di Qi Gong wai dan o delle forme di taiji quan) è quello di eliminare i "nodi" che impediscono il giusto assetto posturale ed il raggiungimento dello stato "sukha".
Lo hatha yogin dovrà dapprima imparare sempre nuove posizioni (lettere) e tecniche e in seguito, dovrà percorrere la via a ritroso per tornare alla posizione-sorgente, all'AUM.Si tratta di ricreare un alfabeto anzi un mondo (tecnica dell'apporre) per poi procedere alla sintesi (tecnica del levare).
Se si ignora la dinamica " tecnica dell'apporre-tecnica del levare" ( per il vedanta "iti iti"e "neti neti") e gli scopi della pratica, lo studio degli asana si risolverà nel continuo apprendimento di movimenti e posture sempre più complicate, utili forse per suscitare l'ammirazione o la curiosità di eventuali spettatori.
Bisogna fare attenzione a non confondere la via dello yoga con la via della rappresentazione.
Molti anziché praticare yoga, interpretano il ruolo dello yogin.
Si vestono, si muovono e parlano come secondo loro si veste, si muove e parla uno yogin, ma perdono di vista l'essenziale:
lo yoga è la pratica del samadhi.
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