mercoledì 30 ottobre 2013

AFRODITE E LA SCHIUMA DI SHANKARA

Esiodo, un autore piuttosto splatter, fa nascere l'universo da un evirazione.
Un "titano" ( asura per gli indiani) chiamato Cronos [Κρόνος - Kronos = Tempo, ma Cronos significato anche alto, elevato] taglia i genitali del padre Urano [Οὐρανός-Ouranós che significa "Cielo Stellante"e li getta in mare.
I dettagli sono raccapriccianti: Cronos armato con una falce dentata si nasconde nella vagina (locheòs) della madre Gaia [Γαῖα che significa terra]. Appena Urano, che pare fosse un amante insaziabile, si getta sul corpo di Gaia "il Tempo nascosto nella Vagina" lo castra.





Il pene e i testicoli vengono gettati in mare, dalle parti di Cipro creando un onda. Oddio...dato che Urano era il padre dei Ciclopi e dei Titani suppongo che i suoi genitali avessero dimensioni ragguardevoli e forse più che di onda si potrebbe parlare di un vero e proprio tsunami. Comunque sia l'onda produce una schiuma opaca e dalla schiuma nasce Afrodite, simbolo della bellezza della natura, del mondo, del vivere. 
Il corpo, meraviglioso, della Dea dell'Amore è la forma della manifestazione.



Anche in India c'è una dea che emerge dalle acque  (l'Oceano di latte in quel caso, vedi "FRULLAMENTO DELL'OCEANO DI LATTE" ), Lakshmi:





I cinesi la chiamano Quan Yin, e la fanno uscire, a mo' di perla, da una conchiglia, esattamente come fa il Botticelli:


Forse i Rishi indiani ed i saggi Chan avevano letto Esiodo, chissà...di certo in Grecia, in Cina e in India si usano, in questo caso, le stesse immagini e le stesse parole. 
Scrive Shankara  nell' Upadesasahasrì  [I,I, 19 - ed. asram vidyà]:

"Namarupa, nome e forma, che stanno al Sé come la schiuma opaca sta all'acqua del mare".

La manifestazione, Namarupa,"nasce" dal  così come Venere nasce dalla schiuma del mare:


19. "
Allorché furono manifestati da questo Sé, tali nomi e forme, pur essendo in principio non manifestati, divennero il nome e la forma dell'Etere assumendone così la natura.
In tal modo sorse dal Supremo Sé l'elemento [...] chiamato Etere come la schiuma opaca [trae origine] dall'acqua.
Ora, la schiuma non è assolutamente identica all'acqua, ma neanche è affatto distinta da essa, giacché non può essere riscontrata separatamente dall'acqua stessa.
Tuttavia l'acqua è di per sé limpida ed è altra cosa dalla schiuma la quale ha natura di opacità.
Nello stesso modo il supremo Sé - il quale è puro e nitido - è affatto diverso da nome e forma che corrispondono, per così dire, alla schiuma. Questi nomi e queste forme, dunque, i quali sono equivalenti alla schiuma [...] pur essendo in origine non-manifesti, assumono, allorché divengono manifestati, la denominazione e la natura dell'etere".


L'inizio della manifestazione, per tornare al mito di Afrodite (cfr. "Teogonia" di Esiodo) coincide con la evirazione di Urano.
I suoi genitali cadono nel profondo dell'Oceano di prima dell'inizio, sono "sommersi", a simboleggiare, forse, le infinite possibilità creative.
La potenza creativa, prima di esprimersi, è sempre nascosta, come l'ovulo nel ventre materno, o il seme nel grembo della Terra.
Per Shankara la prima cosa che emerge dalla "potenza sommersa" è la schiuma opaca (Etere), che è diversa dall'acqua (il Sé), ma contemporaneamente non ne è distinta perché non può avere esistenza propria.

L'Etere è il "padre"degli elementi (aria,fuoco,acqua e terra), delle percezioni (udito,tatto, vista, gusto, odorato) delle azioni (parlare, afferrare, andare, generare, evacuare) ecc.
Senza la schiuma/Etere non ci sarebbe possibilità di manifestazione.
Non ci sarebbe nessuna possibilità di "discriminare " tra "Io" (aham) e l'altro da me (idam). Quindi non ci sarebbe conoscenza perchè "la conoscenza è manifestazione"
Prima dei nomi e delle forme, non c'è determinazione, non c'è discriminazione, non c'è possibilità di percezione (l'udito viene a determinarsi "a causa" della determinazione dell'Etere).
Prima dei nomi c'è solo silenzio. 

Alcuni lo chiamano .

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