mercoledì 30 ottobre 2013

TRADIZIONE UNICA

Molti parlano una "Filosofia Perenne Universale" o, semplicemente , di Tradizione, con la "T" maiuscola. Io non so se esista qualcosa del genere. Mi pare però che , in luoghi e tempi diversi siano apparsi, nella storia dell'umanità,  insegnamenti e tecniche operative assai simili e che  questi insegnamenti e queste tecniche siano siano state tramandate attraverso miti e riti che si assomigliano parecchio. In Egitto, ad esempio Osiride viene avvelenato e fatto a pezzi, muore (katàbasis), ma rinasce grazie alla suprema guaritrice, Iside e viene "trasformato" in potere salvifico.
In Grecia Dioniso Zagreo (figlio di Zeus e della Kore Persefone) viene fatto a pezzi, sbranato dai Titani ma viene riportato in vita, da Zeus stesso, come Dioniso Celeste, incarnazione del potere di redenzione/liberazione. I Titani saranno invece fulminati da Zeus e dalle loro ceneri verrà creata l'umanità.
Ancora in Grecia Orfeo  compie il viaggio agli inferi (katàbasis) alla ricerca di Euridice, muore sbranato dalle Bassàridi e risuscita come portatore del potere di redenzione-liberazione.In Palestina Gesù viene flagellato e crocifisso, muore e dopo tre giorni (katàbasis) viene risuscitato e  innalzato al cielo come Cristo, portatore del Potere di redenzione-liberazione.
Lo smembramento ( flagellazione-crocifissione) è un motivo comune e sembra  rappresentare, sempre e dovunque,  la nascita della molteplicità dall'Uno.


L'insegnamento iniziatico occidentale, la tecnica operativa è invece rappresentata dalla La  Katabàsis, il viaggio agli inferi, sembra essere la principale tecnica operativa dell'insegnamento iniziatico occidentale che, in questo non differisce affatto dalla tradizione indiana.
Riporto sotto due frammenti due frammenti di Aristotele e Platone.
Nel primo (Aristotele, Sulla Filosofia, fr.12 a.) non è difficile secondo me, ritrovare la descrizione della distinzione che nella tradizione indiana  (Vedanta) si fa tra Jivatman ed Atman e l'analogia tra Sonno profondo e Prajna:


"[....] egli dice, nel sonno l'anima si raccoglie in se stessa , allora essa, assumendo la sua vera e propria natura, profetizza e presagisce il futuro.Tale è essa allorché  nel momento della morte, si separa dal corpo. E quindi approva il poeta Omero, per aver osservato questo: rappresentò infatti Patroclo che, nel momento di essere ucciso, presagì l'uccisione di Ettore e Ettore che presagì la fine di Achille.
da fatti di questo genere, egli dice, gli uomini sospettarono che esistesse qualcosa di divino, che è in sé simile all'anima e , più di tutte le altre cose è oggetto di scienza".

Nel secondo (Platone, Cratilo, 400 c.) sembra di leggere una precisa descrizione del karma pregresso.


"[...]Quasi che l'anima espii le colpe che appunto deve espiare, e abbia intorno a sè, per essere custodita, questo recinto, sembianza di una prigione.
tale carcere, dunque, come dice il suo nome, è custodia dell'anima, finchè essa non abbia finito di pagare i propri debiti, e non c'è nulla da cambiare, neppure una sola lettera
"

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