mercoledì 30 ottobre 2013

ACROBATI DELLO SPIRITO

Il primo scopo dello yogin deve essere quello di conoscersi.
Conoscersi veramente, conoscere i propri difetti, conoscere i propri talenti.
Per entrare in quella intricatissima foresta che è la personalità umana, scoprire la bocca ostruita della "sorgente della conoscenza" e liberarla dai detriti occorre fare affidamento su tutte le proprie capacità e talenti.
Che questi talenti o predisposizioni dipendano da vite precedenti, colpi di fortuna o patrimonio genetico, a questo punto del percorso, "non ce ne po' fregà de meno".



Si devono utilizzare tutti i mezzi che abbiamo a disposizione.
Se siamo sensibili al linguaggio del corpo fisico, all'arte del movimento, all'azione dovremo percorrere quella strada.
Se siamo più sensibili alla voce del cuore , dell'amore inteso come fervore religioso dovremo percorrere quella strada. 
Se invece è la ricerca intellettuale ciò che meglio ci riesce quella sarà la nostra strada. 
Si tratta di mezzi per ripulire la foresta e preparare il terreno alla fuoriuscita dell'acqua. 
Quando si comincerà ad avvicinarci alla sorgente cominceranno ad avvenire dei fatti, delle coincidenze significative, delle situazioni che, pur se sempre nuove e diverse, avranno un sapore particolare ed impossibile da confondere.
Un sapore antico.
Più "antico della Grecia", direbbe un mio maestro di tanti anni fa.
L'insorgere delle situazioni stravaganti (coincidenze significative) è il segno che ciò che alcuni chiamano il maestro interiore, lo psichico o la Persona sta cominciando a farsi vivo. 
Se il terreno è ben preparato piano piano la "Persona"prenderà il controllo e non vi saranno più dubbi. 
L'origine dell'acqua e del velo che impedisce di vedere la sorgente sono le medesime. 
E la forza della natura prima o poi farà comunque emergere l'acqua della sorgente.
Ma lo farà secondo i suoi tempi, ed i tempi della natura sono ben lenti.
La natura non ha nessuna fretta, il suo riferimento è l'eternità.
L'unica cosa che  si può fare  è armarsi di pazienza e cominciare a pulire il "terreno interno". 
Prima della battaglia il samurai controlla bene le sue armi. 
Ma già le conosce, se no non sarebbe un samurai.
La qualificazione sono le armi del samurai. 
Alcuni non sanno nemmeno di avere la spada, ma quando si trovano ad usarla scoprono di aver sempre saputo come si usa.
Alla fine dovranno comunque abbandonare anche la spada. 
Non c'è nessuna differenza tra la spada, la statuetta dell'idolo, il mandala, il sesso o l'astinenza.... 
Visti dall'alto sono tutti giocattoli.

Nessun commento:

Posta un commento