lunedì 28 ottobre 2013

EMANAZIONE ED EVOLUZIONE


In sanscrito परिणाम pariṇāma significa cambio, trasformazione, prodotto, risultato, fin. ....
वाद vāda significa dibattito, ragionamento, dottrina,discorso, argomentazione.
Nella filosofia indiana परिणाम pariṇāma वाद vāda è la dottrina dell'emanazione o trasformazione : c'è un centro , un assoluto, una vibrazione di base che che si espande e manifesta in forme tanto meno luminose quanto più si allontanano dal centro.आरंभ āraṃbha significa invece azione, partenza, inizio...
आरंभ āraṃbha वाद vāda è la dottrina del Dualismo Evoluzionistico (cfr. RAPHAEL - ALLE FONTI DELLA VITA - La Via del Fuoco ,48 )
Per परिणाम pariṇāma वाद vāda L'ESSERE - आत्मन् ātman - è la causa di tutto.
Per आरंभ āraṃbha वाद vāda L'ESSERE è in qualche modo opposto alla realtà fenomenica.
L'Essere ed il Divenire, पुरुष puruṣa - प्रकृति prakṛti sarebbero due realtà antagoniste.
Il Divenire sarebbe NON ESSERE dal punto di vista del realizzato.
Lo stato di coscienza del realizzato, il cosiddetto Quarto, sarebbe NON ESSERE per l'individuo.

DEFINIZIONE DI PARINAMA VADA
Nel primo caso L'ESSERE ed il DIVENIRE sarebbero in identità.
La realtà empirica sarebbe realtà assoluta.
Un qualcosa che c'è ovvero la manifestazione"tangibile" dell'ESSERE rappresentato dal simbolo di SHIVA ARDHANARI:




DEFINIZIONE DI ARAMBHA VADA
Nel secondo caso o āraṃbha vāda (Teoria del Dualismo Evoluzionistico) la realtà empirica sarebbe una semplice illusione.Questa dottrina  (āraṃbha vāda) è quella cui , quasi automaticamente, facciamo riferimento nell'analizzare o progettare le nostre esperienze.
E' la filosofia che conduce al dualismo luce-tenebra, corpo-spirito, materia-antimateria, bene-male....
Si possono trovare mille e mille prove a conferma dell'una o dell'altra teoria,
ma ci troveremmo sempre e comunque a dover fare i conti con lo spazio e con il tempo.
Nella teoria dell'Emanazione o pariṇāma vāda  è intrinseca la dipendenza dallo spazio e dal tempo: la luce/calore si raffredda/cristallizza man mano che ci si allontana dal centro. In termini grossolani dall'età dell'oro arrivo all'età del ferro, esiste un prima "bello" ed esiste un dopo "brutto" o "meno bello".
Anche nella teoria del "Dualismo evoluzionistico" (āraṃbha vāda) è intrinseca la dipendenza dallo spazio tempo: se adesso sono qui nel divenire non posso essere là. Da questa parte dello specchio c'è il NON ESSERE dall'altra parte c'è L'ESSERE (o viceversa)
Può l'Assoluto (la Coscienza/Conoscenza assoluta) essere dipendente da Tempo e Spazio?
E' possibile che diecimila anni fa la Luce divina brillasse più intensamente di oggi?
Dal punto di vista della filosofia non duale ovviamente no.
Ciò che è condizionato dalle coordinate di spazio e tempo non può essere definito Assoluto in quanto dipende dal punto di vista dell'osservatore.
La"Teoria dell'emanazione" afferma che il mondo empirico, la manifestazione come la percepiamo noi , è il prodotto della progressiva cristallizzazione della luce/coscienza originaria:
Dall'Uno procede il Due e così via....
Dalla nota musicale Do procede il Re e così via...
La manifestazione sarebbe il corpo stesso della divinità.
Sarebbe "realtà assoluta",ma questa realtà Assoluta, nella Teaoria dell'Emanazione, si rivela relativa al tempo ed allo spazio.
"Se Prima la luce era più calda adesso è più fredda".
"Se vicino al fuoco fa caldo lontano dal fuoco fa freddo
".
L'universo quindi è reale, il divenire è L'Essere, ma ci sarebbero delle limitazioni di spazio e tempo, per cui si arriverebbe all'assurdo di un Assoluto Limitato, come dire un INFINITO FINITO.Nel secondo caso, Dualismo Evoluzionistico o āraṃbha vāda la realtà empirica sarebbe una semplice illusione  perchè l'impianto filosofico si basa sul concetto di lotta o contrasto: la luce esiste perché esiste il buio - il bene esiste perchè esiste il male.
Se per la teoria dell'Emananazione prima si stava meglio, nel senso che la progressiva cristallizzazione comporta l'allontanamento spaziale e temporale del centro, con la necessità di un viaggio a ritroso, per la teoria del Dualismo Evoluzionistico l'uomo è in conflitto con qualcosa (il male, il tempo, la natura...), un qualcosa che va risolto, ed il divenire è un processo che avrà naturalmente un fine.
Quel fine potrà essere la vittoria del
Re del Mondo contro il male imperante, come dicono alcune sette tibetane, la vittoria della luce sulle tenebre, la dissoluzione dell'illusione di māyā, l'ascesa al cielo dei corpi ecc. ecc.Potremmo tradurre  pariṇāma vāda con Dottrina della Fine :

 l'Essere è una sfera e noi siamo sulla superficie esterna: la realizzazione consiste nell'andare dalla periferia al centro di un qualcosa che c'è ed esiste.
Potremmo tradurre āraṃbha vāda con Dottrina dell'Inizio:

 l'Essere è un monte e l'evoluzione spirituale consiste nell'arrampicarsi fino alla vetta di una montagna.

Là, sulla vetta, scopriremo che la montagna e la pianura sottostante non sono altro che un illusione.
Il viaggio stesso (la "VIA") è un'illusione.
Il divenire stesso è un'illusione.L'Esistenza terrena è il gioco di un mago.
Ci sarà  un ESSERE, la vetta della montagna, calmo, tranquillo, imperturbabile ed un NON ESSERE, alle pendici, agitato e sottoposto a continue modificazioni. un NON ESSERE che , ovviamente "non può esistere" se non nella nostra fantasia.

SADHANA SECONDO LA TEORIA DELL'EMANAZIONENel primo caso (teoria dell'emanazione) mi rendo conto che la manifestazione è un'emanazione da un centro, un raggio cristallizzato della luce originaria.
Questo raggio procedendo nel tempo e nello spazio è sottoposto ad una progressiva materializzazione o metallizzazione.
Il sadhana (lavoro, pratica finalizzata ad un risultato) consisterà nello sciogliere i grumi del tempo e della memoria, nel togliersi uno dietro l'altro i veli delle sovrapposizioni.

SADHANA SECONDO LA TEORIA DELL'EVOLUZIONE
Nel secondo caso (dualismo evoluzionista) mi rendo conto che la vita è sogno e che l'esistenza è un percorso rettilineo verso un centro visto come il vertice di una piramide o la vetta di una montagna.
Sulla strada incontro degli ostacoli : le forze delle tenebre o della materia.
Lottando per superare gli ostacoli il sadhaka (colui che compie il Sadhana) si rafforza, sviluppa un centro grazie al suo sforzo personale ed alle persone che incontra lungo il sentiero.
Accumulo esperienze per avere la possibilità di essere cosciente , alla fine del viaggio dell'ESSERE/Realtà Assoluta contrapposto alla non realtà dell'esistenza.
La teoria dell'Emanazione è la dottrina della fine: 
IO SONO IL PRODOTTO DI UN PROCESSO DI DIFFUSIONE DELLA LUCE.
La Realtà fenomenica è DIO

La teoria dell'EVOLUZIONE è la dottrina dell'inizio: 
IO SONO IL PRIMO PASSO DI UN PERCORSO CHE CONDURRÀ ALL'ESSERE inteso come Realtà assoluta contrapposta al Divenire inteso come NON REALTÀ'.
 La Realtà fenomenica è un illusione.

In entrambi i casi la realtà manifesta sarà frutto di una creazione.
Una creazione di un DIO nel primo caso , una creazione di un NON-DIO nel secondo caso.

Nessun commento:

Posta un commento