mercoledì 30 ottobre 2013

LIGNAGGI E QUALIFICAZIONI

Nel Vedanta e nel Neo Vedanta [e non solo] si parla di lignaggi e qualificazione, come di un qualcosa che permette ad alcuni di comprendere certi testi e di accedere a certi insegnamenti che ad altri sono preclusi.
Accedere non è proprio il termine giusto, visto che con internet tutti possono "accedere" ad "ogniccosa": libri, documenti, diagrammi... Diciamo che, per la teoria della "qualificazione" alcuni, pochi, leggendo un testo  capiscono cosa voleva dire l'autore e ne colgono le "valenze operative", altri, la maggior parte, non capiscono un fico secco.
Si tratta di una concezione un "tantino" elitaria o settaria dell'insegnamento tradizionale, che, però, risponde alla logica del buon senso comune: ognuno ha la possibilità di apprendere esattamente ciò che gli serve.
Supponiamo che dentro di noi ci sia una sorgente di acqua dalle qualità meravigliose e che questa sorgente sia ostruita da una serie di detriti
.


Non si sa che aspetto possa avere la barriera di detriti.
E' diversa per ciascuno di noi, mentre la sorgente è identica.
Supponiamo che la barriera di detriti abbia l'aspetto di una diga.
Un violento colpo di piccone potrebbe provocare una fuoriuscita violenta, uno "tsunami" in grado di spazzare via tutto e tutti.
Lo yoga è (sarebbe?)una via per togliere i detriti e preparare il terreno all'arrivo, dell'acqua della sorgente, limitando le possibilità di frane e inondazioni disastrose.
Occorre costruire canali, ripulire anche il terreno circostante, mettere delle tubature nei luoghi giusti.
Non si sa quando e perché l'acqua sgorgherà dal "sottosuolo".
Si sa solo che,  assottigliando progressivamente la barriera di detriti  aumentano le possibilità di attingere alla sorgente o di avere una visione della purezza delle acque. 

Il lavoro di preparazione del terreno ha bisogno di  calma e perseveranza. 
Quando si dice che il maestro arriva quando il discepolo è pronto, non si fa riferimento ad una persona fisica, ma all'acqua della sorgente interiore. Se si "vede" o ci si bagna o ci si disseta con l'acqua della sorgente non possiamo avere dubbi, ma fino a quel momento non potremo mai sapere se la via che percorriamo è quella giusta. 
Bisogna solo continuare a lavorare, con calma e perseveranza. 
L'acqua arriverà quando è il momento e nel modo che preferisce (il più giusto)
Certi testi, che chiamiamo srutismrti, "ciò che si ascolta" e "ciò che si ricorda"), indicano  attraverso una serie di simbologie e riferimenti le esperienze ed i percorsi psicologici di chi ha portato alla luce l'acqua della sorgente...
Testi preziosi e, di solito, accessibili a tutti. Ma bisogna considerare che tra istruzione e realizzazione non c'è un rapporto di causa effetto.
Non è che  leggendo e studiando a memoria tutti i libri di Shankara  si potrà raggiungere automaticamente  ciò che lui definisce  illuminazione.
Non è che recitando milioni di volte un mantra, o praticando per tremila volte un asana  un praticante di yoga sarà realizzato automaticamente.

Magari, semplicemente, morirà dalla noia.

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