martedì 29 ottobre 2013

IL GURU UNICO

Per la tradizione vedica Agni è il Fuoco, ma vi sono tre diversi fuochi che appaiono diversi a seconda del punto di vista dal quale li osservi.
Lo yoga inteso come filosofia realizzativa è uno, e uno è anche il Maestro, il Guru.
Dice sempre le stesse cose, il Guru:
è l'allievo che comprende solo ciò che può comprendere.
L'apprendimento non dipende dal maestro, ma solo e sempre dall'allievo e dalle sue qualificazioni.
Classificare l'insegnamento di un maestro autentico come Bhakti o jnana o karma non è mai completamente corretto.
Sri Sai Baba di Shirdi è considerato un bhakta, ma lui che si definiva scherzosamente il fachiro per la conoscenza totale delle pratiche fisiche era un grandissimo Hathayogin.



Bodhidharma è un maestro di meditazione, ma è lui che trasforma
 gli acciaccati monaci di shaolin nei più temuti praticanti di arti marziali dell'antichità.
L'insegnamento "insorge" a seconda delle esigenze e delle qualificazioni dell'allievo.Il maestro non sa di sapere quello che sa.
Può rispondere solo alle domande che gli vengono poste, non a quelle che non vengono poste.
Tutti i devoti di Sai Baba che ho conosciuto parlano come bhakta.
Quando ho letto personalmente gli scritti di Sai Baba ho sempre trovato un acutissima esposizione del vedanta advaita.
Bhakta, Jnani, Karma sono degli appigli, dei sostegni che vengono usati per aiutare il filosofo a non disperdersi.
Ma la natura del fuoco è fuoco e solo il fuoco purifica il fuoco.
L'insegnamento, i Veda, sono l'assoluto stesso, Dio.
Come potrebbe essere qualificabile ciò che è non percepibile, senza forma ed onnipervadente?

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